lunedì 25 agosto 2014

Pull Factor ?

Bruxelles: Dice Fattore di attrazione, ma prima di Mare Nostrum i disperati venivano ugualmente, la risposta da dare non è un altra pezza da mettere nel Mediterraneo, ma bisogna lavorare su tre livelli.

1. Risolvere con tempestività le cause di questo Esodo, cioè spegnere i conflitti in atto e le dittature che calpestano i diritti fondamentali delle popolazioni in diverse zona dell'Africa Sub-Sahariana, questa soluzione va affrontata insieme all'Unita Africana.

2. Lavorare per garantire sicurezza e protezione nei paesi di transito creando condizione di vivibilità in queste aree, evitando che i profughi in fuga finiscano nelle mani dei trafficanti, offrendo loro una prospettiva di vita in questi paesi limitrofi.

3. Garantire un accesso legale con un corridoio umanitari a quelli gruppi più vulnerabili e bisognosi di una protezione internazionale, aprendo le Ambasciate ad accogliere le richieste di asilo politico, attuando programmi di reinsediamento ... Bisogna dare un alternativa ai richiedenti asilo e rifugiati che vengono a chiedere protezione in Europa, sottrarre questo compito ai scafisti e trafficanti e governi corrotti che sono collusi in queste operazioni criminali. 

Intesa Roma-Bruxelles. “Stop a Mare Nostrum”

Si studia un’azione con Spagna, Francia, Germania e Finlandia

AFP
Migranti in attesa di sbarcare in Italia

25/08/2014
guido ruotolo
roma
La svolta è ormai vicina. Le incomprensioni per Mare Nostrum, per l’immobilismo di Frontex, per l’accoglienza degli immigrati, per i silenzi sulle condanne per le stragi di innocenti. Tutto questo non può vedere l’Italia divisa dall’Europa. È tempo di ritrovare una intesa. Presto potrebbe nascere Frontex bis o, se preferite, Mare Nostrum bis. 

La fonte autorevole di Bruxelles pronuncia due parole: «pull factor». Che vuol dire «fattore di attrazione». Quando il governo italiano, il 18 ottobre del 2013, dopo gli oltre trecento morti di Lampedusa, diede vita a Mare Nostrum, la reazione degli alleati europei fu molto critica: «In questo modo vi ritroverete con centomila sbarchi, l’anno prossimo». Mai profezia fu più indovinata. Un anno di incomprensioni, di silenzi, di semplici comunicati di solidarietà europea ogni volta che si è evitata una strage o si sono comunque raccolti corpi senza vita, e nulla più. Ora qualcosa si sta muovendo tra Roma e Bruxelles. E non solo perché questo semestre europeo è a presidenza italiana. A Varsavia, alla sede di Frontex, spiega la fonte della Commissione Ue, «l’Italia finalmente si è seduta a un tavolo tecnico per studiare i contenuti di una possibile intesa».  

I termini dell’accordo che i governi europei dovrebbero fare propri dovrebbero essere questi: «Mercoledì il vostro ministro Alfano viene a Bruxelles per incontrare il commissario Malmstroem per discutere il da farsi. E nel Consiglio dei ministri dell’Interno di ottobre, l’Italia darà l’annuncio ufficiale che intende sospendere Mare Nostrum». Nel merito le novità si annunciano corpose. Rivela la fonte della Commissione Ue: «L’annuncio di Alfano non significa che da un giorno all’altro il dispositivo di operazioni di soccorso in mare va in disarmo. Contemporaneamente la nuova Commissione e gli Stati membri, alcuni di essi, daranno vita a un Frontex bis». 

Come è noto, Frontex, polizia di frontiera, non ha nei suoi compiti istituzionali le operazioni umanitarie. Dispone di pochissime risorse tecniche ed economiche, meno di quanto l’Italia spende con Mare Nostrum. «Il problema è che oggi i mezzi navali italiani - sintetizza la fonte della Commissione - operano quasi al limite dell’acque territoriali libiche. Oggettivamente le organizzazioni che sfruttano il traffico di immigrati hanno beneficiato della possibilità di raddoppiare il volume di traffico perché hanno utilizzato, utilizzano natanti poco attrezzati a fronteggiare una traversata...». Come dire, che oggettivamente Mare Nostrum ha alimentato le occasioni di traversate a corto raggio. «Ma se il dispositivo di Mare Nostrum indietreggia al limite delle acque territoriali italiane e maltesi, i trafficanti dovranno rivedere le modalità e il numero dei viaggi». 

Insomma la proposta che sta maturando a Varsavia è quella di costruire un diverso dispositivo di salvataggio, vedendo impegnati diversi Paesi. «Potrebbe nascere intanto un Frontex dei Paesi europei rivieraschi, e cioè mezzi e uomini spagnoli, francesi e italiani. E poi Germania e Finlandia potrebbero contribuire anche loro all’operazione». Fonti del ministero dell’Interno lasciano intendere che le possibilità di una intesa sino reali: «La nostra opzione rimane quella che Frontex subentri a Mare Nostrum. Ma se questa linea non dovesse passare, siamo pronti a valutare tutte le altre opzioni». Nei discorsi informali che si fanno a Bruxelles, vi è una consapevolezza diffusa: «È vero che Mare Mostrum ha salvato migliaia di vite umane, ma ne ha messe a rischio moltissime altre». Insomma, si deve voltare pagina. 

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