mercoledì 24 novembre 2010

Prato, cibo e abbigliamento confiscati donati ad una onlus per gli aiuti all'Eritrea

Partiranno domani da Genova 1.500 capi e 13 tonnellate di alimentari confiscati dalla polizia stradale. Grazie a un'accordo con la "Chebì" andranno alle suore Figlie della Carità della missione africana Partiranno domani dal porto di Genova circa 1.500 tra capi d'abbigliamento e scarpe provenienti dai magazzini di merce confiscata dalla polizia stradale pratese a trasportatori abusivi, insieme a oltre 13 tonnellate di generi alimentari. Mittente la onlus pratese Chebì, destinazione le missioni delle Suore Figlie della Carità in Eritrea. Tra i beni confiscati e ceduti alla onlus ci sono anche 5.200 borse, che saranno da domenica nei mercatini natalizi dell'associazione a Prato, Pisa, Firenze e Montevarchi destinati a finanziare l'acquisto di medicinali per gli 11 ambulatori fondati dalla diocesi di Keren, sempre in Eritrea. Offerta minima a borsa 5 euro, che se moltiplicati per 5.200 fornirebbero medicinali per circa un anno agli unici presidi medici della regione, abitata da circa 450.000 persone. L'uso umanitario dei beni confiscati a trasportatori abusivi è un'idea nata dalla sensibilità del comandante della polizia stradale pratese Fiorella Fornasier, affinchè non andassero deteriorati i prodotti ammassati nei depositi in attesa della distruzione. Ottenuto il permesso della prefettura, l'iter per la consegna della merce all'associazione di volontari è stato rapido. La collaborazione tra polizia stradale e Chebì onlus è destinata a continuare.

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