lunedì 15 marzo 2010

Espulsione degli immigrati con figli

Il viceresponsabile per l'Immigrazione dell'Italia dei Diritti: "Una clamorosa retromarcia della Suprema Corte che non garantisce ai minori il diritto all'istruzione e alla crescita armonica" "Sembra ci sia stata una diatriba interna visto che la Cassazione, solo poco tempo fa, aveva stabilito l'esatto contrario di quello affermato ieri. Questa decisione è del tutto incomprensibile". Queste le parole del viceresponsabile per l'Immigrazione dell'Italia dei Diritti, Antonino Lo Verde, dopo la sentenza della Cassazione che stabilisce che i clandestini con figli in età scolare devono essere allontanati dall'Italia in quanto la scolarizzazione rientra in una situazione «ordinaria» tale da non legittimare la permanenza degli irregolari. Ora, dunque, la scuola non può più essere un motivo «straordinario» per usare tolleranza nei confronti degli immigrati irregolari, anche perché, sostiene la sentenza, si finirebbe col legittimare l'inserimento di famiglie di stranieri strumentalizzando l'infanzia. "La cosa peggiore - continua l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è che tutto questo accade proprio ora, in pieno anno scolastico, mettendo a rischio il diritto all'istruzione dei bambini. Le vittime di questa sentenza sono i minori che dovranno proseguire i loro studi senza quell'armonia che ogni famiglia dovrebbe garantire perché uno dei genitori è stato allontanato dal nostro Paese". La legge, prima di ieri, permetteva ad un irregolare con bambini iscritti a scuola di potersi appellare al diritto del «sano sviluppo psicofisico» dei suoi figli per evitare l'espulsione dall'Italia. "Il diritto del minore dovrebbe essere prioritario - conclude Lo Verde - ma ricordiamoci di essere in un Paese come l'Italia, che grazie alla legge Bossi-Fini, ha reso ancora più difficile la stessa regolarizzazione degli immigrati".

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