mercoledì 10 febbraio 2010

Contrasto all’immigrazione clandestina: firmato un accordo di collaborazione tra Italia e Niger.

Continua la “campagna d’Africa” del ministro Maroni. Oggi la consegna di tre motovedette alla marina libica. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha siglato ieri un accordo di collaborazione per il contrasto all’immigrazione clandestina con il Governo del Niger. Per il Ministro - che il giorno precedente aveva raggiunto un’intesa con il Ghana - gli accordi sottoscritti con i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana servono anche a proteggere l’Europa dal rischio terrorismo. “È tutto collegato - ha spiegato Maroni - il traffico di droga, la tratta di esseri umani, il terrorismo. È quindi strategico per l’Europa investire in sicurezza nei Paesi a sud del Sahara ed il Niger, in questo contesto, è un Paese chiave”. Agadez, città del Niger situata nel deserto sahariano, costituisce un rilevante punto di raccolta e transito di immigrati provenienti da Paesi vicini che poi, attraverso la Libia, raggiungono le coste italiane. Ed il Niger è anche un crocevia per i traffici internazionali di droga gestiti da gruppi di insorti locali e da Al-Qaida Maghreb. C’è quindi il rischio di infiltrazioni terroristiche nell’area. A Niamey, sede del Governo, sono stati sottoscritti due accordi: uno tecnico firmato dal capo della Polizia, Antonio Manganelli e dal suo collega nigerino, ed uno politico siglato dai due ministri. L’Italia si è impegnata a fornire al Paese africano 11 fuoristrada da deserto, di cui 2 ambulanze, 20 metaldetector portatili ed altro materiale. La Polizia italiana fornirà inoltre addestramento a quella nigerina. Nella giornata di oggi invece, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, accompagnato dal capo della Polizia, Antonio Manganelli, e dal comandante generale della Guardia di Finanza, il generale Cosimo D’Arrigo, sarà a Gaeta - presso la sede della Scuola Nautica delle Fiamme Gialle - per partecipare alla cerimonia di consegna alle autorità libiche di ulteriori tre unità navali della classe «Bigliani». Le tre motovedette saranno impiegate, in attuazione dell’accordo di cooperazione tra Italia e Libia, nel pattugliamento congiunto per il contrasto all’immigrazione clandestina.

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