mercoledì 12 agosto 2009

Rifugiati Football Club

Una squadra multinazionale Quando la storia dei calciatori conta più di quella della partita I campi profughi sono tristi realtà del nostro mondo. Realtà di morte, sofferenza e guerra. Di conflitti che segnano senza pietà alcune tra le nazioni più povere. Liberia, Sudan, Afghanistan, Bosnia, Burundi, Iraq e molte altre ancora. Milioni di persone che sono costrette per sopravvivere a scappare dalla propria casa, dai propri parenti o amici e cercare rifugio nei campi profughi lontani dalle zone di persecuzione. Per queste persone l’unica speranza è il reinsediamento. Fare una domanda che molte volte si traduce in una preghiera, capace di durare anche molti anni, all’Alto Commissariato dell’ONU. Sperare in questo modo di poter ricostruirsi una vita da qualche altra parte nel pianeta anche se questo può tradursi in un ulteriore allontanamento dai propri cari. Il viaggio verso una speranza di libertà si concretizza per alcune di queste persone con destinazione Clarkston, negli Stati Uniti. Non molto distante da Atlanta. In questa cittadina, sconvolta anch’essa nella propria abitudinaria routine da tranquilla periferia americana, appartamenti di grandi complessi abitativi in stato di abbandono vengono assegnati a rifugiati provenienti da ogni parte del mondo. Rifugiati Football Club parte dalle storie drammatiche di alcune delle famiglie che vivono in questi quartieri, dalle loro testimonianze di dolore e odio, fino ad arrivare alle difficoltà per adattarsi al nuovo stile di vita, alla necessità di riuscire a trovare un lavoro o di imparare una nuova lingua, a una diffidenza generale e al pericolo che, inevitabilmente, scaturisce in una zona in cui povertà e violenza confluiscono come una miscela esplosiva. In questo contesto un segno di speranza e di aiuto diventa la squadra di calcio dei Fugees, i Rifugiati, allenata e gestita da una ragazza giordana di nome Luma anche lei, in un certo senso, in cerca di una famiglia. Attraverso la squadra prova a offrire un sostegno ai più giovani abbinando al calcio anche un programma di recupero scolastico ma soprattutto dando ai ragazzi che ne fanno parte, la possibilità di unirsi nelle loro diversità e di adattarsi insieme a una nuova realtà in cui cercare di ricostruirsi una vita. L’autore, Warren St. John, è un reporter e il suo stile traspare in ogni riga. Il libro ci appare come un vero e proprio documentario pieno di testimonianze, interviste, approfondimenti. Ci trasporta attraverso le vicende delle squadre giovanili in realtà umane davvero complesse e drammatiche in grado di farci scoprire come la felicità possa liberarsi anche dove il dolore si è accanito oltre ogni immaginazione. Un libro documentario, quindi, ma coinvolgente ed emozionante come un romanzo vero e proprio. Gianluca De Salve Rifugiati Football Club Autore: Warren St. John Editore Neri Pozza 375 pagine Euro 16,50

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