lunedì 8 giugno 2009

In Europa crescono destra e xenofobia Ungheria e Finlandia contro gli immigrati

ROMA (7 giugno) - Avanzata dei partiti di estrema destra anche in Ungheria e Finlandia dopo la vittoria in Olanda del movimento di Wilders (Partito per la libertà al 17%, 4 seggi nel Parlamento europeo). Ungheria: l'estrema destra terza forza del Paese. Il partito conservatore di opposizione Fidesz ha vinto le elezioni europee in Ungheria, conquistando 56,37% dei voti (14 deputati su 22), ma la grande sorpresa è il risultato dell'estrema destra: Jobbik al 14,77% e 3 eurodeputati su 22 con un programma nazionalista, antieuropeo, antiglobalizzazione. Il leader è Gabor Vona ha fondato due anni fa la Guardia Ungherese, organizzazione paramilitare con uniformi simili a quelle dei Crocefrecciati (i nazisti ungheresi del 1944), e ha dichiarato guerra alla «criminalità tzigana» con marce intimidatorie nei comuni rom. La mano della Guardia è sospettata dietro a una serie di attentati contro rom con un bilancio di sette morti e molte case incendiate. Questi i punti essenziali del programma di Jobbik: fare ordine ristabilendo la gendarmeria (corpo armato esistente prima della seconda guerra) per combattere la criminalità; mandare in galera Ferenc Gyurcsany, l'ex premier socialista e i suoi ministri; far pagare le tasse a multinazionali e banche; cacciare dal Paese il capitale straniero; vietare l'acquisto di terreni agli stranieri (consentito dall'Ue). Gli altri partiti. Il centro moderato (Foro democratico, Mdf) al 5,3%, 1 deputato. Non hanno ottenuto seggi i liberali (Szdsz). I socialisti al governo sono stati sconfitti in conseguenza della grave crisi economica e finanziaria del Paese, mentre la vittoria della Fidesz di Viktor Orban era prevedibile. Finlandia, sfondano gli euroscettici. Il partito nazionalista ed euroscettico dei Veri Finlandesi (conteggio dell'80% dei suffragi), partito anti-immigrati e anti-europeo ottiene il 10% dei voti (rispetto allo 0,5% delle precedenti elezioni europee del 2004), il che gli permette di fare il suo ingresso nel Parlamento europeo con uno dei 13 seggi attribuiti alla Finlandia. Il capo del partito, Timo Soini, avrebbe conseguito 120 mila voti, più di ogni altro candidato. Al partito di Centro del capo di governo 3 seggi, con il 21% dei voti (nel 2004 arrivò al 23,4%), così come il suo alleato, il partito conservatore della Coalizione nazionale 21,9% (23,7% nel 2004). Due seggi dovrebbero andare ai socialdemocratici, altri due ai verdi. L'affluenza è stata del 40,3%, rispetto al 41,4% del 2004. Olanda. I risultati elettorali definitivi danno il Partito per la Libertà (Pvv) del discusso politico xenofobo, anti-islamico ed euroscettico Geert Wildersal 17% dei voti, quasi il triplo di quanti ne aveva raccolti alle politiche del 2006. La formazione diventa il secondo partito del Paese e si assicura 4 seggi a Strasburgo. Le vere vincitrici delle elezioni europee, nelle quali ha votato il 36,5% degli elettori, in calo rispetto al 39,3% a quelle del 2004, sono le posizioni più estreme: la destra islamofoba e nazionalista da un lato, e i partiti dichiaratamente a favore dell'Ue dall'altro. I grandi sconfitti invece sono stati i due principali partiti al governo, i Cristiano democratici (Cda) del premier, Jan peter Balkenende, e i laburisti (PvdA), che hanno pagato a caro prezzo la loro indecisione e le continue tensioni. http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=61260&sez=ELEZIONI2009

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